Album e singoli

Il portfolio di album realizzati con musiche di scena

Mauro Buttafava, direttore artistico di ArteMista è autore di musiche di scena e colonne sonore cinematografiche dal 1993, e ha realizzato sette album a suo nome e quattro raccolte di artisti vari, producendo ad oggi circa 500 brani nati per il teatro, la danza e il cinema.
Con l’etichetta sta iniziando a pubblicare tutte le sue opere inedite.
album

Io ricordo – 2024

Rondine è un piccolo borgo vicino ad Arezzo. Qui, alla Cittadella della Pace, nell’ ottobre del 2020 la senatrice Liliana Segre ha scelto di parlare per l’ultima volta ai ragazzi, archiviare i suoi ricordi e affidare ai giovani di questa comunità il suo testamento ideale. Lo spettacolo parte dal momento in cui Liliana lascia andare quei ricordi, in un dialogo immaginario con la bambina che era a 8 anni, presenza invisibile ma reale, che solo lei vede. La donna ripercorre la sua infanzia di bambina felice, la fuga e il lager, l’incontro con l’amore, madre, moglie, nonna, testimone e poi senatrice, le minacce e la vita quotidiana con gli agenti della scorta, la fiducia nei ragazzi e le nuove generazioni. Storia personale e storia collettiva, passato e presente vengono tessuti assieme nel ritratto di una testimone, di una Memoria che non è solo ricordare ma anche agire, seminare e costruire, antitesi dell’indifferenza.

La musica accompagna leggera i sentimenti che si accendono nel ricordo della Shoah e nella riflessione sul presente. Attimi di vita palpitante volta alla libertà, al rispetto e alla pace.

Sounds of Being - 2024

𝑆𝑜𝑢𝑛𝑑𝑠 𝑜𝑓 𝑏𝑒𝑖𝑛𝑔 è la raccolta nata durante la residenza finanziata dall’Unione Europea e il Goethe Institut, e svolta al centro Artemista insieme agli artisti e le artiste internazionali 𝗡𝗲𝗹𝗼𝗱𝘆 𝗔𝗵𝗹𝗿𝗼𝘁𝗵, 𝗗𝗮𝗻𝗶𝗲𝗹𝗮 𝗖𝗮𝗿𝗹𝗲𝗿, 𝗔𝗹𝗲𝗸𝘀𝗮𝗻𝗱𝗿𝗮 𝗞𝗼𝗻𝗼𝗻𝗰𝗵𝗲𝗻𝗸𝗼, 𝗠𝗮𝗿𝗶𝗶𝗮 𝗟𝗼𝘇𝗼𝘃𝗮 e 𝗦𝗲𝘇𝗲𝗿 𝗦𝗮𝗹𝗶𝗵𝗶.

Da una riflessione sul tema della stanza come luogo dell’incontro 

sensibile con gli altri e se stessi, insieme all’album 𝑆𝑜𝑢𝑛𝑑𝑠 𝑜𝑓 𝑏𝑒𝑖𝑛𝑔 è nato un ciclo di sette video che vedrete su questi canali nelle prossime settimane!

Per Mondi Segreti - 1999

La musica, nata per il teatro, racconta in questo album un incontro tra mondi lontani, tra magia e realtà. Fonte di ispirazione è stato il romanzo “La pentola dell’oro” di James Stephens, favola sapienziale in cui si incontrano e si scontrano uomini e creature fatate, spiriti e filosofi, divinità e polizia, un allegoria del difficile connubio fra intelletto e istinto. Così il percorso musicale prende le strade impervie della contaminazione tra generi, che fa incontrare la sperimentazione timbrica di grandi strumenti di metallo autocostruiti con i colori dei canti medioevali celtici d’Irlanda, variando dal quartetto d’archi alle sonorità elettroniche dell’hip-hop, dalla world music sciamanica alla psichedelia. In questo reinterpretazione di immaginari evocata dalla visione del regista Gigi Gherzi, sono state determinanti le suggestioni delle immagini psichedeliche di Matteo Guarnaccia, i personaggi e i pupazzi del Teatro del Buratto.

Stabat Pater - 2022

Stabat Pater è un progetto di inclusione sociale a cura di Alma Rosé in collaborazione con Sanpapié, con musiche a cura di Mauro Buttafava. 

Uno spettacolo nato dalla volontà di farsi “portavoce” delle storie di quei padri che cercano una risposta a un dolore che ha segnato la loro vita e il loro ruolo di genitore. Padri di figli che non parlano, non camminano, non ridono come tutti gli altri bambini.

L’album raccoglie i brani dello spettacolo.

Tempo di Giochi - 1996

Questo progetto ha circuitato esclusivamente con gli spettacoli teatrali, le performance musicali e la mostra fotografica abbinata all’album. Tempo di giochi rappresenta per Mauro Buttafava la prima tappa di lavoro sui temi e la memoria musicale. L’album può essere definito come sintesi di un percorso musicale composito, nel quale si cerca di racchiudere un tempo e un modo, un luogo musicale ma anche un’idea di musica. Musica e teatro sono qui strettamente congiunti sia nella costruzione, che rispecchia i tre spettacoli per cui è nata, ma anche nella relazione tra gli elementi musicali e quelli degli attori che si fondono quasi a creare un’unica drammaturgia. L’album è costruito in un rapporto tra la freschezza dell’improvvisazione e la sintesi emotiva e narrativa dei temi semplici, fino ad arrivare alle elaborazioni compositive di questi stessi elementi. La musica fonde in sè spunti diversi che toccano al contempo la musica popolare e quella colta, inventandosi un linguaggio “sporco, ma vivo” per quanto riguarda l’esecuzione.

Alma Rosé - 1996/2021

Alma Rosé racchiude le musiche di scena dello spettacolo omonimo, vincitore del premio ETI Scenario 1996 / 97 per il rapporto tra musica e teatro, e prima produzione della Compagnia Alma Rosé. Lo spettacolo ripercorre la storia dell’unica orchestra femminile dei campi di concentramento nazisti, che si trovava ad Auschwitz, e della sua direttrice Alma Rosé. Le musiche di scena ci conducono così tra le pieghe della follia che si generano nel contrasto tra la ricerca della perfezione estetica ed espressiva della musica classica e il contesto di morte e disumanizzazione nel quale è inserita.

In questo album affianco alle registrazioni del 1996 che accompagnano lo spettacolo, nell’intrecciare grottesche citazioni d’orchestra e composizioni originali, sono stati inseriti nuovi brani inediti realizzati nel 2021 con gli strumenti musicali originali creati per la scena, che completano l’esperienza musicale che dal vivo le attrici eseguivano con la scenografia sonora di cavi d’acciaio di 12 metri, grandi tubi di metallo sospesi, chiodi, piattaforme inclinate con faticosi stantuffi per acidi flauti.

Tra le note stonate, gli stridii e i pieni d’orchestra, si fanno strada melodie poetiche, atti estremi alla ricerca di uno spazio per ritrovare segni di una perduta umanità.

singoli

Tre anni - 2025

“Tre anni” è una registrazione che nasce dalla spontaneità e dalla complicità di un momento, un’esperienza condivisa in studio tra padre e figlia, dove tutto è stato suonato dal vivo. Il brano è caratterizato dalla sua leggerezza e la sua gioia innata, una musica che invita a ballare, a cantare, a partecipare, a vivere pienamente il momento. 

Il brano riflette su un un periodo di crescita importante, in cui sia il bambino che il genitore vivono un traguardo importante nello sviluppo della loro relazione: i tre anni. In questo periodo di autonomia e scoperta, anche la musica riflette la stessa evoluzione,  emerge una complicità, una maggiore libertà nell’esprimersi e una dimensione di pari intensità e gioia reciproca.

Un pezzo che richiama ritmi di jazz, stile anni ’30, che racconta tanto, senza bisogno di parole, ma che rimarrà nel cuore di chi lo ascolta. Il brano si inserisce anche nell’album delle musiche di scena per lo spettacolo ‘’Quanti anni ho’’ che uscirà nel mese di maggio.

свет- La Luce 2025

Il brano è stato ispirato dall’autoritratto da bambina di Anna, un’amica di San Pietroburgo (Russia), con la quale c’è stato un incontro di anime. La sua sensibilità empatica ha risvegliato la mia, e la luce che emana il suo sguardo di ragazzina nel quadro, mi ha ispirato nei giorni della rinascita della luce, del solstizio d’inverno, del Natale, dell’inizio dell’anno. Questo brano di sapore nordico, unisce questi elementi, con una sensibilità femminile, e uscirà per la Giornata della Donna.

La luce di quello sguardo rappresenta per me la sensibilità della giovinezza che si apre alla scoperta della vita e del mondo. Così la festa della luce, il Natale, in quei giorni speciali in cui dal giorno più corto dell’anno la luce ricomincia a crescere, ha da sempre rappresentato il valore della nascita e della vita che si risveglia.

Of the ancient world - 2024

Il tema di questo brano, rappresenta una sintesi di un certo minimalismo, che Mauro Buttafava ha sviluppato durante tutto il suo percorso musicale. Ispirato dalle parole di Pier Paolo Pasolini nella poesia dedicata a Marilyn: “Del mondo antico e del mondo futuro, era rimasta solo la bellezza…”, Of the Ancien World è anche un omaggio ad altri Maestri, come Mahavishnu John McLaughlin e Jan Garbarek di cui affiora una citazione. In questa edizione di sola chitarra classica e loopstation, nata per il film di Sara Tettamanti “Verso la Terra Perduta” (2020), il tema di “Del Mondo Antico” (2004) si innesta sulla struttura armonica di “La ballata delle filastrocche” (1998) definendo un contesto popolare più tradizionale e insieme ricco di suggestioni contemporanee. Durante la residenza artistica internazionale “Sounds of Being” (2024) presso ArteMista, le danzatrici Nelody Ahlroth e Mariia Lozova, insieme al regista Sezer Salihi e la direttrice della fotografia Alexandra Kononchenko, hanno scelto “Of the Ancient World” per realizzare il loro concept video di danza contemporanea dal titolo “Ground below us”.

Alice - 2008

Il lungo viaggio musicale di Alice, rappresenta un immersione nelle profondità della mente, per accompagnare la protagonista (Isabella Ragonese) nel cortometraggio omonimo, dall’inizio alla fine del suo “folle” rito che si ripete ogni giorno. Alice inventa una vita vera ogni domenica per rassicurare la donna che vive con lei nella stessa stanza di una clinica psichiatrica. Il suo sguardo è una luce cosmica di profonda sensibilità. I pazzi sono come l’avanguardia della sensibilità umana. Quale differenza separa malati e sani di mente nel preparare la scena per la pantomima quotidiana che tutti portiamo avanti ogni giorno?

Mauro Buttafava, a partire dal suo tema per arpa sola “Dossi” (2004), sviluppa con otto linee di violoncello questo viaggio interiore ciclico, che lentamente cerca di emergere verso la luce finale in questa edizione del 2008 creata per il film.

“Alice” (35mm) diretto da Stefano Anselmi, e prodotto da Movie Factory e ISTITUTO LUCE, ha partecipato ai festival di Atene (Drama Film Festival), Istanbul, Roma (RIFF), Aubagne (Marsiglia), Rimini (Amarcort) e “I’ve seen Film Festival” di Rutger Hauer (Premio del Presidente della Repubblica).